The way back

The way back

4.5
(2)

Dopo quasi 40 mila chilometri, 8 aerei e svariati mezzi di trasporto siamo ritornati a casa. Un viaggio che sicuramente ci ha arricchito, abbiamo gustato panorami mozzafiato, coccolato animali sconosciuti, incontrato nuove e diverse culture… un viaggio da raccontare!

Australia 2012 – The way back…

Australia 2012 - The way back

Sono le 17.20 di venerdì 14 settembre quando iniziamo il nostro viaggio di rientro dall’aeroporto di Adelaide.

Check-in presso il desk Jetstar, una low cost locale paragonabile alla nostra Easyjet. Veloci controlli di sicurezza e siamo dentro al terminal di Adelaide… stranamente nessuno ha controllato la nostra identità sul passaporto.

La parte nazionale degli aeroporti australiani, per noi europei, è alquanto singolare. Arrivi e partenze sono mischiate ossia chi sbarca lo fa dallo stesso gate da cui qualche minuto dopo un’altra persona si imbarca. Chiunque può entrare nella zona dei gate, a patto di aver superato i controlli di sicurezza, non è strano infatti vedere genitori/nonni/famiglie intere aspettare i proprio cari direttamente al gate!

Per la gioia di Greta il primo volo si esaurisce in meno di 90 minuti portandoci al terminal nazionale di Sydney speranzosi di trovare qualcosa di aperto per una cenetta leggera…

Il deserto si è trasferito da Alice Springs al terminal 2, tutto chiuso e nessuna forma di vita, con la speranza ormai sotto le suole ci trasferiamo al terminal 1 internazionale per il volo dell’indomani mattina.

Sydney Airport Terminal 1The Terminal, il film: questo lo scenario in cui ci siamo imbattuti! Un intero terminal internazionale vuoto e sostanzialmente chiuso!

Chiediamo all’unica forma di vita – personale dell’aeroporto – se c’è un posto specifico dove sederci per la notte in attesa del check-in e ci vengono indicate alcune poltrone al centro del terminal: ci dirigiamo verso la meta!

Facendo un giro di ricognizione Greta vede che Pie Face sta per chiudere e quindi ho modo di recuperare del cibo per cena, come un fulmine attraverso il terminal e mi accaparro due beef pie ed una cheese cake, le uniche cose rimaste!

Quando siamo ormai calmi e tranquilli sulle nostre poltroncine, aggiornando il blog grazie alla rete wireless dell’aeroporto di Sydney, arriva un security man che ci invita a trasferirci nell’area overnight allestita al piano inferiore in fondo al corridoio, oltre McDonald’s.

L’area overnight si presenta come un piccolo accampamento, un ventina di persone di almeno 6 nazionalità diverse. Fattor comune valige, iPhone/iPod ed un portatile. Le prese di corrente sono infatti attentamente presidiate per caricare il proprio gadget tecnologico durante la notte.. Originale la ragazza qualche fila più avanti che dorme abbracciata alla sua tavola da surf, non capiamo bene di che ladri avesse paura, visto che ci hanno chiuso tra due enormi saracinesche che riapriranno solo tra qualche ora…

Sono circa le undici e mezza, meno di 4 ore e faremo il check-in Emirates, teniamo però conto che i controlli di sicurezza, qui all’aeroporto di Sydney aprono alle 04.00!

Breve accelerazione temporale … zac eccoci a bordo del nostro volo EK415 verso Dubai, 14 ore e 20 minuti a bordo di un Boeing 777-300ER. Abbastanza comodo e confortevole ma non paragonabile all’Airbus A380-800 dell’andata…

Cinture allacciate, il finger si stacca dall’aeromobile ed il pushback inizia la sua manovra. “Cabin crew, doors to automatic and cross check” ed eccoci al punto di attesa per la pista attiva, c’è un po’ di traffico in partenza e siamo i numeri 2 al decollo.

Sono le 06.45 di sabato 15 settembre 2012, ci attendono più di 20 ore di volo…

E’ ora di salutarci Australia, è stato un piacere… a presto!

Ti è piaciuto questo post?

Clicca per dare il tuo voto!

Media 4.5 / 5. Voti: 2

Vota per primo!

We are sorry that this post was not useful for you!

Let us improve this post!

Tell us how we can improve this post?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *